Poesia e traduzione: ospitalità, corrispondenza, imitazione
Seminario di Antonio Prete.

Quali sono i modi e le forme dell’ospitalità messa in campo da chi traduce la poesia da un’altra lingua nella propria lingua? Quali i caratteri dell’esperienza che toglie a una poesia la sua lingua per ricomporne suoni e sensi, ritmi e toni, misure e silenzi in una nuova lingua, quella di chi traduce?
Che cosa vuol dire tradurre stando “all’ombra dell’altra lingua”? Per quali vie si può affermare che tradurre poesia è fare poesia?
Muovendo da queste domande, l’incontro cercherà di definire alcune delle questioni che appartengono al “compito” proprio del traduttore di poesia: il passaggio dall’estraneità all’intimità, i modi di una conoscenza che dall’ascolto muove verso l’imitazione, dall’interpretazione del testo originale verso la riscrittura di quel testo in un’altra lingua, infine l’alchimia per la quale una lingua può rivivere in un’altra lingua, una forma in un’altra forma, un tempo e un sapere in un altro tempo e in un altro sapere.

Il seminario si tiene in via Pispini 1 – Aula 5c.

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Streaming: http://live.unistrasi.it/

Giugno 21 @ 17:30
17:30 — 19:00 (1h 30′)

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