Il convegno si concentrerà in particolare sul rischio di volere o dovere restituire un testo coeso per assecondare un principio (consapevole o meno) di normalizzazione o necessità editoriali, nonché sulla difficoltà da parte di traduttori e traduttrici di rendere in un’altra lingua-cultura le tracce del trauma, che spesso si nascondono tra le pieghe del testo pur costituendone una dominante.
Saranno presi in considerazione testi d’arrivo in lingua italiana e un numero ristretto di opere italiane tradotte verso una lingua straniera. Le relazioni, della durata di 25 minuti, saranno sia di taglio teorico e critico, sia relative all’esperienza diretta di traduzione di opere incentrate sul tema del convegno.
Le relazioni saranno pubblicate in un volume tematico.