La donna invisibile. Traduttrici nell’Italia del primo Novecento

Questo libro propone le traiettorie di alcune traduttrici protagoniste del campo letterario ed editoriale della prima metà del Novecento italiano: Ebba Atterbom, Ada Salvatore, Olga Malavasi Arpshofen, Lavinia Mazzucchetti, Rosina Pisaneschi, Alessandra Scalero, Maria Martone, Ada Prospero, Natalia Ginzburg, Gabriella Bemporad e Giovanna Bemporad. Autori e autrici dei vari capitoli si interrogano sulle condizioni sociali che hanno consentito a queste donne alacremente impegnate nella pratica della traduzione da diverse lingue – per lo più dall’inglese e dal tedesco, ma anche dallo svedese, dal russo e dal francese – l’accesso a una professione intellettuale chiave in un periodo storico caratterizzato tanto da progressi quanto da resistenze nel miglioramento della condizione femminile. L’invisibilità e l’invisibilizzazione, autonoma e eteronoma, del loro lavoro ci porta a riflettere su una questione, seppur per motivi diversi, ancora attuale nel nostro presente. Ricostruire le loro traiettorie è dunque un modo per valorizzare, anche in prospettiva, posture e pratiche del tradurre.

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